di Pamela Pergolini
Il convegno dal titolo “Sostenibilità nello spazio: una nuova frontiera”, organizzato dal Women in AFCEA, Committee di AFCEA Capitolo di Roma, che si è tenuto il 28 settembre presso l’ Aula Convegni della Macroarea di Ingegneria, Università Tor Vergata, ha offerto l’opportunità di sviluppare i vari aspetti della sostenibilità nello spazio, dalla “space situation awareness” alle ricadute tecnologiche, mettendo a confronto scienziate e manager che lavorano in ambito spaziale, sottolineando come la sostenibilità riguardi anche l’inclusione, soprattutto in un settore che vede crescere la presenza di donne che labvorano e fanno ricerca in ambito STEM.
Dopo i saluti introduttivi della dott.ssa Fiorella Lamberti, Leonardo, consigliere Direttivo AFCEA e membro dell’Executive Committe AFCEA International, è intervenuta la prof.ssa Loredana Santo, direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Roma “Tor Vergata”, e dello Space Sustainability Centre, fondato a Tor Vergata nel 2021. Il centro, composto da ricercatori provenienti da 18 dipartimenti differenti, “rappresenta un esempio concreto di attività di ricerca in questo settore e ha l’obiettivo di instaurare una ricerca tecnico-scientifica interdisciplinare sul tema della sostenibilità dello spazio”, ha affermato la prof.ssa Santo. .
LA PROSPETTIVA DELLA DIFESA
La giornalista Pina Piccirilli, responsabile comunicazione e ufficio stampa dell’ASI – Ageniza Spaziale Italiana, ha moderato le attività del convegno, introducendo il primo dei tre interventi sul tema “La sostenibilità dell’ambiente spaziale: la prospettiva della Difesa” presentato dal Col. Giuseppe Gentile, SMD – UGS (Ufficio Generale dello Spazio, in ambito Stato Maggiore Difesa) che ha sottolineato come la sostenibilità dello Spazio non possa prescindere dalla garanzia di una solida e strutturata cornice di protezione e sicurezza degli assetti spaziali e, in tale ambito, la Difesa è chiamata a svolgere un ruolo di assoluto primo piano. “Preservare e proteggere lo Spazio – ha sottolineato Gentile – è un dovere verso le future generazioni, una scelta strategica che richiede un cambio di approccio, con nuove missioni che favoriscano l’integrazione dei servizi e la cooperazione tra satelliti e costellazioni diverse, sviluppando nuove tecnologie e capacità per riutilizzare i sistemi già in orbita, oppure di aumentarne la vita operativa”.
L’APPROCCIO INGEGNERISTICO
La prof.ssa Marina Ruggeri, Dipartimento Ingegneria Elettronica, Università Roma Tor Vergata, intervenendo su “Sostenibilità nello spazio: sfide progettuali”, ha affermato che non è più il tempo di chiedersi “cosa” significhi “sostenibilità dello spazio” e “in quale misura” ci riguardi o vada affrontata, e ha sottolineato l’urgenza di intervenire in modo ingegneristico sulla progettazione di sistemi e missioni in cui lo spazio abbia un ruolo principale oppure integrato con elementi terrestri. “Il cambio di paradigma progettuale è profondo e necessita di essere supportato da un adeguato coordinamento. Nuove tecnologie come il 6G possono essere abilitanti per la sostenibilità spaziale e l’integrazione del 6G intrinsecamente sostenibile sia sulla terra sia nello spazio.
I PROGETTI DELL’ ASI
La dott.ssa Alessandra De Cecco, ASI, ha concluso la prima parte del convegno con un intervento sui “Progetti ground-based dell’ASI per la sostenibilità delle attività spaziali”, in cui ha illustrato le attività dell’ASI – l’Agenzia ha avviato diversi progetti rivolti allo studio e alla caratterizzazione dei detriti spaziali, anche attraverso la sottoscrizione di accordi in ambito nazionale e internazionale. In particolare, a livello internazionale, l’ASI partecipa alle attività del progetto europeo EU SST e dell’Inter-Agency Space Debris Coordination Committee (IADC). A livello nazionale, diversi sono i progetti in fase di realizzazione, dedicati principalmente allo sviluppo di sensori ground-based e alla distribuzione di servizi in ambito SST – Space Surveillance and Tracking.
SMALTIMENTO SATELLITI
Con l’intervento “Azioni di mitigazione per la sostenibilità dello spazio”, presentato dalla dott.ssa Annamaria Nassisi e dall’ Ing. Eleonora Moltoni, Thales, Alenia Space Italia, si è evidenziato come la sostenibilità sia legata ad azioni di mitigazione delle minacce e allo smaltimento dei satelliti, sviluppo di soluzioni tecnologiche (e.g. rimozione e rifornimento dei satelliti). I satelliti non più funzionanti, o giunti alla fine della loro vita operativa, sono essi stessi considerati dei debris e sono in vigore linee guida e regolamenti internazionali per garantire lo smaltimento sicuro degli asset spaziali, al fine di preservare la sicurezza nello spazio e prevenire la proliferazione di detriti spaziali. Sono stati poi illustrati alcuni esempi operativi per strategie di smaltimento di satelliti non operativi per mitigare i rischi associati ai materiali pericolosi come le taniche, che ne rappresentano un aspetto critico.
L’APPROCCIO ECO-DESIGN
La dott.ssa Annamaria De Biase, Thales Alenia Space, ha poi presentato “ECO design: la sostenibilità nello spazio come estensione di quella sulla Terra”, illustrando il nuovo approccio progettuale e tecnologico (ECO-DESIGN), orientato alla riduzione delle emissioni di CO2, all’uso di materiali a basso impatto ambientale e alla riduzione della massa degli apparati e del loro consumo energetico.
SPACE SITUATIONAL AWARENESS
La dott.ssa Eugenia Finocchiaro, CEO CRISEL, che nel suo intervento “Servizi Orbitali per Space Situational Awareness” ha presentato le tecnologie Crisel e l’intervento ha messo in evidenza come l’azienda gestisce la popolazione satellitare con servizi, che fanno uso di acquisizione a larga banda del segnale satellitare. Il sistema riceve in maniera passiva il segnale proveniente da orbite Leo e Geo provvedendo a Rilevazione, Analisi del segnale, Caratterizzazione RF, Monitoraggio RF, Identificazione della situazione spettrale di riferimento, Rilevazione di satelliti in movimento e di satelliti inclinati e visualizzazione in tempo reale delle orbite e consentendo tempestive manovre o provvedimenti del caso.
PROGETTAZIONE SPAZIALE SOSTENIBILE
“Space sustainability: Tyvak International solutions” il titolo invece dell’intervento dell’ Ing. Margherita Cardi, Tyvak International, che ha messo in evidenza come Tywak International stia affrontando il tema con azioni concrete che includono la progettazione sostenibile, la riduzione degli sprechi nei materiali, pianificazioni del ciclo di vita degli asset spaziali a lungo termine, sviluppo di tecnologie per la rimozione attiva dei detriti (ADR), nonché sulle collaborazioni internazionali con agenzie spaziali e organizzazioni internazionali , per stabilire e condividere standard, regolamenti e best practices.
I LANCIATORI SPAZIALI
La dott.ssa Francesca Lillo, AVIO S.p.A., ha poi presentato “La propulsione spaziale quale pilastro della Space Economy: sviluppi e sostenibilità”, in cui ha messo in evidenza il ruolo dell’’industria dei lanciatori spaziali, dei servizi di lancio e della propulsione spaziale come pilastro della Space Economy. Infatti, affinché questo nuovo e più ampio uso dello spazio sia sostenibile, il segmento dei sistemi di trasporto lo deve essere per primo. Avio ha raccolto questa sfida tecnologica perseguendo obiettivi di sostenibilità per i propri propulsori, contribuendo alla flotta spaziale europea attuale e futura, I nuovi sistemi propulsivi e la flessibilità degli equipment di payload adapter per satelliti e veicoli spaziali, consentono una visione più ampia di servizi per il raggiungimento dei piani orbitali o nello spazio stesso, come la possibile manutenzione direttamente in orbita o il de-orbinting per la pulizia dai detriti spaziali.
ASPETTI STRATEGICI
L’ intervento “I Problemi legati al sovraffollamento spaziale e non solo”, del Cap. Ing. Veronica Vissicchio, Stato Maggiore Difesa – SICRAL, ha infine messo in evidenza come lo Spazio sia un dominio strategico di inestimabile valore, che va preservato per poter continuare ad usufruire dei benefici, che offre e per proseguire nella sua esplorazione e colonizzazione, quindi pensarlo in un’ottica sostenibile è una necessità assoluta. In particolare, l’intervento ha evidenziato i maggiori problemi, che affliggono l’ecosistema spaziale, le cause del suo sovraffollamento, lo stato dell’arte delle azioni mitigative del problema dei rifiuti (debries) spaziali attualmente impiegate a livello internazionale, con sguardo critico e propositivo. Inoltre, ha fornito una visione ampia del panorama spaziale e delle sue criticità, con uno sguardo al futuro con idee innovative e la presentazione degli esperimenti più rilevanti condotti in questo ambito dai principali attori internazionali (ESA, NASA).